GIOVANI IMPRENDITORI UMBRI UNITI CONTRO IL DECRETO SICUREZZA: "A RISCHIO UN INTERO SETTORE STRATEGICO E MILLE POSTI DI LAVORO"
GIOVANI IMPRENDITORI UMBRI UNITI CONTRO IL DECRETO SICUREZZA: "A RISCHIO UN INTERO SETTORE STRATEGICO E MILLE POSTI DI LAVORO"
17 aprile 2025
Si è svolto questa mattina un importante tavolo di confronto tra gli imprenditori del settore della canapa industriale umbra - tutti under 40 - e rappresentanti politici locali, per discutere la drammatica situazione creatasi a seguito dell'entrata in vigore del decreto sicurezza del 4 aprile 2025, che mette a rischio un settore strategico che vale 50 milioni di fatturato e circa un migliaio di posti di lavoro.
L'incontro, che ha visto una partecipazione numerosa e determinata, ha messo in luce le gravi criticità dell'articolo 18 del decreto sicurezza, frutto di un "accanimento sconsiderato e del tutto ideologico" che di fatto trasforma da un giorno all'altro imprenditori legittimi in potenziali criminali. Viene così colpito duramente un settore che negli ultimi anni aveva attratto giovani in aree a forte rischio spopolamento, contribuendo alla riconversione di terreni agricoli altrimenti abbandonati e creando occupazione sostenibile nel territorio umbro.
"Ci troviamo davanti a un provvedimento che presenta evidenti profili di incostituzionalità e che mette a rischio centinaia di posti di lavoro nella nostra regione", ha dichiarato il portavoce degli imprenditori. "La norma presenta una pericolosa indeterminatezza dell'oggetto materiale, non distinguendo chiaramente tra infiorescenze con diverse concentrazioni di THC e applicando potenzialmente sanzioni penali anche a prodotti privi di efficacia drogante".
Tra le principali criticità evidenziate durante l'incontro:
- L'irragionevole contraddizione di permettere la coltivazione della canapa industriale ma vietare la commercializzazione delle sue parti naturali, rendendo di fatto impossibile lo sviluppo economico della filiera
- La sproporzionata applicazione delle severe sanzioni previste dal DPR 309/1990 (Testo Unico stupefacenti) a prodotti che non rientrano nelle tabelle ministeriali degli stupefacenti
- La violazione della libertà di iniziativa economica (art. 41 Cost.) con l'interruzione improvvisa di un settore economico legittimo sviluppatosi sotto la legge 242/2016
- L'incompatibilità con il diritto dell'Unione Europea, in particolare con il principio della libera circolazione delle merci e con le politiche agricole comunitarie
- L'assenza di una base scientifica che giustifichi l'equiparazione di prodotti derivati da canapa industriale a sostanze stupefacenti
"Non intendiamo arrenderci", hanno dichiarato gli imprenditori presenti. "Difenderemo il nostro diritto al lavoro e continueremo a lottare per un settore che rappresenta un'importante risorsa economica e occupazionale per l'Umbria, oltre che un esempio di agricoltura sostenibile e innovativa".
Durante l'incontro è stata definita una strategia comune che prevede:
- La presentazione di un ricorso collettivo contro l'articolo 18 del decreto
- L'avvio di un dialogo istituzionale con le autorità regionali e nazionali
- Una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta all'opinione pubblica
- La creazione di un coordinamento permanente degli operatori del settore
I rappresentanti politici presenti - la Deputata M5S Emma Pavanelli, il Consigliere regionale Umbria Fabrizio Ricci (AVS) e l'Assessore comunale di Narni Luca Tramini - hanno espresso pieno sostegno alle istanze degli imprenditori. "Continueremo a portare la voce di questi imprenditori nelle sedi istituzionali, chiedendo chiarezza normativa, tutela degli investimenti e una visione strategica per un settore che merita di essere sostenuto e valorizzato", hanno dichiarato, impegnandosi a promuovere iniziative parlamentari per una revisione della normativa che tenga conto delle esigenze del settore e dei principi costituzionali.
L'incontro ha rappresentato un importante momento di coesione e determinazione per un comparto produttivo che non intende arrendersi di fronte a una norma che, oltre al dramma occupazionale, rischia di rappresentare "la pietra tombale per l'intera filiera della canapa in Umbria e in Italia". Gli imprenditori, molti dei quali "già gravati dagli anticipi fiscali del 2025", si trovano ora "esposti anche al rischio di procedimenti penali" e con "la merce ancora in magazzino", in una situazione che "rischia di costringere molte aziende a delocalizzare all'estero, con pesanti ricadute sull'economia locale".
All'incontro hanno partecipato anche rappresentanti di Legambiente Umbria, che hanno sottolineato l'importanza della canapa industriale come coltura sostenibile e a basso impatto ambientale, perfettamente in linea con gli obiettivi di transizione ecologica del Paese.
Aziende partecipanti:
- Agricola Antichi Grani
- J.J. Farm s.a.s.
- J.J. Farm Hemp Shop
- Canapa Company s.r.l.
- Canaponte
- Natural Weed
- Resinae Farm
- Canapone
- Wannabis
- Doctor Green Grow Shop
- Primero
- Greenwoods
Rappresentanti istituzionali:
- On. Emma Pavanelli (M5S)
- Cons. Regionale Fabrizio Ricci (AVS)
- Ass. Comunale Narni Luca Tramini
Associazioni di categoria e ambientaliste:
- CSI
- ICI
- Sardinia Cannabis
- Federcanapa
- Resilienza Italia onlus
- Legambiente Umbria